venerdì 1 luglio 2011

TERRITORI DIVINI....DAVVERO

Territori DiVini, un progetto ambizioso che ha preso il via nel 2003 con lo stanziamento di 43 milioni di euro da parte del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per realizzare, attraverso il contratto di filiera Territori DiVini,  tutta una serie di investimenti in attrezzature, formazione, ricerca e promozione alle imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli, nonché delle imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione.
Di tutto questo si è discusso  e si è cercato di fare un primo bilancio, qualche giorno fa, a Ponzano Veneto (Tv), nelle sale spaziose dell'Hotel Relais Monaco, nell'ambito di un convegno che ha fatto da chiusura al progetto.
Per Territori DiVini sono stati messi in campo non solo soldi, ma anche l'esperienza di tre fra i maggiori consorzi vitivinicoli italiani: Tutela dell’Asti, Vino Chianti Classico e Unione Consorzi Vini Veneti DOC, che insieme rappresentano i due quinti della produzione nazionale di vini a denominazione in volume.


 
I tre consorzi hanno saputo fare squadra come mai era accaduto prima nel mondo del vino italiano, coinvolgendo  anche i consorzi minori delle zone di riferimento e dimostrando una volta tanto non solo che l'unione fa la forza, ma soprattutto che l'unione è possibile, con ricadute positive per tutti al di là dei singoli protagonisti.In quest'ottica, si inserisce la partecipazione di 93 aziende vinicole, distribuite fra le tre regioni, Piemonte, Toscana, Veneto, che hanno goduto della parte maggiore del finanziamento (28 milioni di euro) per realizzare gli ammodernamenti e la razionalizzazione delle strutture di produzione per il miglioramento della base viticola.
Il resto del finanziamento ha garantito la possibilità di investire in altri ambiti importanti del sistema vino, come tracciabilità di filiera, per garantire conformità e certificazioni DOC e DOCG per la tutela di produttori e consumatori; la formazione di personale qualificato per i consorzi e le aziende vinicole; la comunicazione e la promozione con la partecipazione a concorsi, mostre e fiere in mercati consolidati ed emergenti, oltre che la copertura dei costi per la campagna pubblicitaria.
E anche la ricerca scientifica ha avuto il suo spazio in Territori Divini; fondi sono stati dedicati alla ricerca, realizzata con la collaborazione scientifica di istituti universitari e centri di ricerca pubblici e privati.
La ricerca è stata articolata in cinque diversi progetti: l’analisi da telerilevamento, vitigni autoctoni, produzione di vini bianchi stabili, sviluppo e miglioramento dei vini passiti, ed infine, dimostrando che questo progetto, oltre ad un cuore e a un cervello, ha anche un' anima, è  stata realizzata anche una ricerca dedicata alla storia e cultura della vite e del vino, per ricordarci da dove veniamo, e forse per capire meglio verso dove stiamo andando.
Tutti i risultati ottenuti dalle varie ricerche si sono dimostrati già molto utili alle imprese trovando  prime parziali applicazioni nella loro attività.
Questo sinteticamente è “Territori Divini”, un progetto nato da un'idea di condivisione e opportunità comuni, concretizzatosi con un finanziamento decisamente importante, anche alla luce del contesto attuale; realizzatosi in questi anni con l'impegno di tantissime persone non solo capaci, ma anche profondamente convinte di far parte  di un progetto comune.
Territori Divini non si è concluso con il convegno della scorsa settimana: è una sfida che continuerà, questo è l'augurio, ancora con l'ambizione di diventare un punto di riferimento costante per il mondo vitivinicolo italiano.


www.territoridivini.it

 
Luciano Piona, Presidente UviVe,Paolo Ricagno Presidente Asti, Elena donazzan Assessore Regione del Veneto, Giuseppe Liberatore Direttore Chianti

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